domenica 4 luglio 2010

E L'iPad fa breccia anche in Chiesa

Il nuovo nato di casa Apple si chiama iPad, lanciato in Italia alla fine di maggio 2010, sta già riscuotendo i preannunciati successi.
Dopo avere attratto interesse da parte degli utenti esperti, si sta diffondendo anche tra il pubblico generico, grazie alle molteplici applicazioni offerte dal formato tablet.
E potrebbe perfino sbarcare sull'altare delle chiese! A lanciare la proposta è stato un giovane e tecnologico prete della diocesi di Tortona (Alessandria), Paolo Padrini, già promotore di iniziative simili come l'iBreviary.


Preghiere, immagini e letture sacre che scorrono sullo schermo a disposizione del fedele...perchè no?dice l'ecclesiastico. Chissà però se l'iPad entrerà davvero nelle grazie del clero!

Fonte: ansa.it

venerdì 2 luglio 2010

martedì 29 giugno 2010

Alla scoperta di TWITTER




Se ne inizia a sentire parlare anche tra i non appassionati ai social network.
Negli USA, lanciato nel 2007, é già affermato e anche in Italia si sta diffondendo scalzando l'ormai normalizzato fenomeno Facebook.
Parliamo del nuovo "cinguettio" in Rete di TWITTER.




Twitter è l'ultimo prodotto sul mercato del social network e del microblogging. Come funziona?
L'utente che si registra crea la propria pagina personale in cui è possibile pubblicare messaggi con un massimo di 140 caratteri (bando perciò a inutili fronzoli) tramite SMS, mail o messaggeria istantanea. Sul profilo personale egli può visualizzare anche gli aggiornamenti della propria rete di contatti (tweet) che ha scelto di seguire o il coro generale di voci nella Pubblic Timeline.


Rispetto all'avversario Facebook, Twitter è un servizio che garantisce immediatezza, semplicità, anche a causa della grafica più semplice, e il minore spazio a disposizione rende l'utente obbligato a selezionare con un pizzico di criterio in più ciò che scrive. Parola d'ordine: tempo reale, sintesi, iperconnessione tra gli istantanei frammneti di vita, attività, pensieri e stati socializati dai milioni di "followers".
Ma le potenzialità sono varie: forma di giornalismo partecipativo, impiego lavorativo; esso è infatti utilizzato anche da aziende per stabilire nuovi contatti con i clieneti e monitorare il successo dei propri brand.
Il servizio è disponibile in varie lingue: inglese, giapponese, italiano, francese, tedesco e spagnolo.
Il successo riscontato finora ha spinto Facebook alla proposta di convolare in una felice unione tra i due social network al momento più diffusi, ma la Obvious Corp ha temporaneamente rifiutato...avrà lo stesso trattamento anche per il più recente interesse mostrato da Google?
Vedremo! Nel frattempo da oggi anche io faccio parte del coro di Twitter!

giovedì 24 giugno 2010

Reporter si diventa: il caso AgoraVox Italia



Si chiama AgoraVox e dal 2008 è arrivato anche in Italia. E' il primo sito di citizen journalism -giornalismo partecipativo- in cui notizie, informazioni e contenuti vengono creati dagli stessi utenti blogger, con un'arricchita possibilità di interazione per il fruitore.
Ma la professionalità dove va a finire?E' il risvolto della medaglia della democratizzazione degli strumenti degli informazione.

mercoledì 23 giugno 2010

Time of our life


Ieri mi sono trovata a parlare dell'ultimo romanzo di Fabio Volo, Il tempo che vorrei, ed eccomi qui a scrivere una pseudorecensione/riflessione.
Con la semplicità e immediatezza che distingue i suoi libri, Volo riesce ad attrarre alle sue storie anche i meno affezionati alla lettura. E così stavolta la vita in cui ci immergiamo è quella di Lorenzo. Una vita che si arresta alla ricerca di quel tempo, quello che abbiamo perso, ormai passato. Perchè diventare grandi significa anche fare un lungo viaggio a ritroso, tra malinconica commozione e ironia.
Subito scatta quel meccanismo di immedesimazione che ti fa dire.."ma sta parlando del mio tempo, quello che io sto vivendo qui e ora" e che a volte inconsapevolmente ci sfugge "in questa urgenza di vivere e furia di sentire", come canta la Nannini. E senti il bisogno di fermarti per qualche minuto a pensare al cammino che stai facendo, magari affacciato alla finestra, di notte, prima di andare a dormire. E poi ti chiedi come sarà emozionante quando'sarai grande' guardarti indietro. Tornare a sentire sulla pelle tutto quello che hai vissuto per arrivare fin lì, i giorni interminabili e quelli che invece 24 h non bastano mai, le sensazioni...magari tenendo ancora tra le mani un libro che continui a farti viaggiare, dentro e fuori di te.

giovedì 17 giugno 2010

Alcuni concetti chiave del giornalismo a confronto

Per riassumere e ripercorrere brevemente i principali argomenti base affrontati durante il corso di Informatica applicata al giornalismo, ecco uno schema di riferimento abozzato da me, spero utile per fissare un po' meglio le idee.

Fonte DIGITALE:
in senso generale la digitalizzazione delle informazioni genera molteplicità di fonti e accessibilità ampia, ma richiede un maggiore aggravamente del lavoro di verifica da parte dell’utente.

GIORNALISMO TRADIZIONALE:
per rimanere competitivo deve garantire possibilità di approfondimenti adeguati, qualità e creatività.
GIORNALISMO ONLINE:
Garantisce l’aggiornamento in tempo reale, ma richiede una tempestività che spesso lede la qualità dell’informazione, anche a causa della mancanza di investimenti e di redazioni composte da un adeguato numero di collaboratori.

REPUBBLICA.it
Presenta uno sviluppo orizzontale (adatto anche all’utilizzo tramite iPhone), ha un aspetto tecnologico, con un’interfaccia intuitiva e diretta. In seguito al restyling subito lo scrolling si è allungato, è stata migliorata la multimedialità e la profondità del sito. I banner pubblicitari, però, sono diventati più invasivi ed evidenti.
CORRIERE.it
Presenta uno sviluppo verticale, offre una colonna delle Flash News più ricca ma uno scrolling più breve. La fruizione è basata su percorsi tematici che danno al giornale un carattere maggiormente didattico, tradizionale e che richiede un maggiore dispendio di tempo per arrivare all’informazione desiderata.

SINTESI:
Si rende necessaria a causa dell’aggiornamento in tempo reale delle notizie sul web e della logica multitasking che facilita una fruizione del quotidiano limitata nel tempo.
TEMPESTIVITA’:
Rappresenta la caratteristica prima che il web dovrebbe garantire, ma spesso l’esigenza di velocità di pubblicazione della notizia ne danneggia l’approfondimento.

DIFFUSIONE:
E’ la totalità delle copie sia pagate, vendute in blocco o tramite abbonamento, sia le copie diffuse gratuitamente.
VENDITA:
Per vendita si intende, invece, soltanto il numero di copie pagate.

CROSSMEDIALITA’:
Indica la proprietà dei media di convergenza digitale per la creazione di contenuti, fruibili tramite diversi supporti e formati che permettono il passaggio tra apparecchi differenti.
MULTIMEDIALITA’:
Consiste nelle compresenza e interazione di più media (immagini, audio, video,ecc.) in uno stesso contesto.

GRATUITA':
La gratuità della rete ha permesso fino ad ora alfabetizzazione informatica, liberalizzazione dell'informazione, facilità d'accesso, di fruibilità ma, la carenza dei finanziamenti adeguati per fare informazione di qualità e la crisi economica che ha colpito anche il mondo dell'editoria, ha aperto il dibattito sulla possibilità di creare forme di pagamento (per accedere ad approfondimenti sulle notizie) che possano incrementare gli introiti pubblicitari.

INFORMAZIONE vs COMUNICAZIONE:
Fare comunicazione per conto di qualcuno significa avere una committenza esplicita che richiede determinati risultati, prevede quindi un interesse diretto da parte di chi produce la notizia.
L'informazione, esente da qualsiasi forma di rendiconto personale, necessita invece un approfondimento e una garanzia di veridicità che spesso, a causa delle esigenze di tempestività del web, non avviene.

ACCESSIBILITA' vs USABILITA':
L'accessibilità è la capacità di un sito di essere fruibile tramite la possibilità di interagire, adattare o scaricare i contenuti; l'usabilità è, invece, la possibilità di attuare una corretta e facile navigazione nel sito tramite la disponibilità di un albero di navigazione valido e una chiara mappa del sito.

COMUNICAZIONE POLITICA in Italia:
In generale vengono poco sfruttati i mezzi di comunicazione alternativi ai giornali tradizionalmente schierati, mentre, ad esempio, negli USA agli eventi ufficiali sono presenti anche i blogger oltre alle testate accreditate. Nello specifico la comunicazione della Destra italiana è migliore in quanto codificabile, chiara ed emozionale, mentre quella della SINISTRA appare autoreferenziale e non coinvolgente.

INTERNET vs INTRANET:
Sono come due interfacce della stessa rete, la prima che si rivolge al mondo nella sua globalità, la seconda ai vari settori che lo compongono come gruppi definiti, sebbene l'Intranet, in quanto destinata ad utenti già inseriti nel gruppo di riferimento, risulta oggi meno attrattiva e curata di Internet.

Modifica appello Alfonso

Ragazzi, non so se tutti di voi hanno letto la mail dell'uni sulla modifica dell'appello di domani del prof. Alfonso che si svolgerà alle 12 (anzichè alle 9) in aula Ferrari, per cui posto la comunicazione.
Buon ripasso a tutti!

mercoledì 16 giugno 2010

Primo social network per professionisti della comunicazione

Nasce Business Social Network, primo social network dedicato ai professionisti nell'ambito della comunicazione. Posto l'articolo di presentazione riportato da Ansa.it. Buona lettura.

martedì 15 giugno 2010

INTRANET e COMUNICAZIONE INTERNA - lezione 8


L'ultima lezione del prof. Alfonso è stata dedicata al tema della comunicazione interna e di Intranet...un po' a riassumere anche quello che era l'obiettivo del corso attraverso la gestione dei blog.
L'Intranet è una rete informatica locale (LAN) ad uso interno, finalizzata allo scambio di informazioni e alla condivisione di contenuti all'interno di un azienda o comunque di un gruppo ad accesso ristretto. La rete interna creata da una Intranet costituisce una sorta di applicazione in digitale degli strumenti d’ufficio, che risponde però anche ai criteri di un normale sito web.
Già Internet era originariamente nata come una Intranet con applicazione in campo militare, ma mentre attualmente Internet è rivolta ad un mondo globale, l’Intranet si rivolge allo stesso mondo ma settorializzato.
La vera attrattiva di Intranet consiste nella possibilità di dare e ricevere informazioni tramite meccanismi di feedback.
Oggi le Intranet aziendali (come dimostrato anche dalle testimonianze personali di alcuni compagni di corso durante la lezione) sono curate da informatici che creano soltanto la piattaforma da mettere a disposizione di dipendenti o collaboratori per semplici comunicazioni interne. Manca l’idea che essa è uno strumento che permette di interagire e necessita di un continuo aggiornamento.
La creazione di un buona Intranet, a livello aziendale, attraverso la cura dei contenuti delle pagine interne, può essere utile a creare una filosofia di linguaggio e comportamentale che rispecchi i valori aziendali e si ponga come fattore omogeneizzante, di coesione e di interazione sul lavoro creando stimoli per l’attività.
Attualmente, invece, l’interfaccia della maggior parte delle Intranet appare meno curata di quella di Internet , manca la diretta, l’aggiornamento del momento, il limite è la staticità di queste reti. Le mappe e gli alberi di navigazione appaiono più immediati in quanto risentono della eccessiva sinteticità ed essenzialità delle pagine interne.
L’Osservatorio permanente sulle Intranet della School of Management del Politecnico di Milano, fondato con l'obiettivo di analizzare le applicazioni Intranet in Italia, ha fornito una classifica di quattro modelli base, ai quali si rifanno diverse forme di Intranet presenti nel Web, in funzione dei servizi offerti:
- Informative
- Istituzionali
- Operative
- Knowledge Management
Le potenzialità delle attività connesse a Intranet sono in espansione, ma in un’ottica futuribile è auspicabile che il valore della comunicazione di Intranet venga riscoperto per migliorare i flussi di lavoro e controllare meglio l’attività connessa, creando una fitta rete di Virtual Workspace che rendano più veloce e accessibile la collaborazione aziendale.
Altri utili strumenti di comunicazione interna, che possono svolgere il ruolo di mediare tra l’Intranet e l’esterno, sono le Web-tv o le TV aziendali con (broadcasting interno o meno), utili sia a codificare un linguaggio interno condiviso, sia per raggiungere, quando e come decide l’azienda, i dipendenti.
La comunicazione interna ha infatti come scopo principale la gestione delle conoscenze, affinché tutti partecipino agli obiettivi comuni, aziendali o pubblici. Un ulteriore errore spesso commesso è quello di utilizzare gli strumenti dati in dotazione dall’azienda (cellulari, computer,ecc.) solo per la comunicazione in uscita, mentre potrebbero essere usati per far arrivare messaggi e tenere i contatti con i collaboratori.
Per concludere un discorso generale sulla comunicazione è importante dire che qualsiasi forma di comunicazione si basa su un concetto chiave, quello di CODICE. Gli strumenti di comunicazione che oggi abbiamo a disposizione, e che possono essere applicati in attività lavorative, si differenziano in base ai diversi codici di linguaggio che utilizzano: per citare alcuni esempi il telelavoro su un codice semplificato di direttive di lavoro, Skype su un codice di relazione, Messenger su un codice di rapidità. I codici sono in continuo mutamento e la tecnologia fornisce strumenti utili per esprimerli e farli incrociare in modo da creare contenuti innovativi ed originali.

lunedì 14 giugno 2010

Video di gruppo fine corso Alfonso

Untitled from accursio Venezia on Vimeo.



Prendo anche io in prestito il video di Accursio realizzato durante l'ultima lezione del corso, tra entusiasmo generale per la fine delle lezioni e rassegnazione consapevole all'idea di dover ancora aspettare qualche settimana prima dell'inizio delle vere vacanze! Ma intanto godiamoci questi saluti conclusivi.

SOS ai colleghi BLOGGER!!


Ciao ragazzi, come avrete visto anche voi da alcuni giorni Blogger ha messo a disposizione degli utenti dei nuovi template per aggiornare il design dei nostri blog.
Io ne avevo provati alcuni, ma una volta salvate le modifiche, non sono più riuscita a ripristinare il modello che avevo impostato originariamente...per cui lancio un SOS tecnico e spero che la nostra piccola rete di comunicazione interna si dimostri efficace e tempestiva (come direbbe il prof. Alfonso)
GRAZIE a tutti e buon studio!

Comunicazione Politica - lezione 7

Tra le forme di comunicazione di maggiore interesse e rilevanza vi è senza dubbio la comunicazione politica. Iniziamo a definirne il campo di competenza: sappiamo che la comunicazione di prodotto segue le regole de marketing e coniuga interesse emozionale e parte commerciale al fine di promuovere la vendita del prodotto.
La comunicazione politica può, in un certo senso, essere intesa come comunicazione di prodotto, in quanto, per dirla in termini commerciali, cerca di vendere il CONSENSO. A differenza del marketing politico però, semplicisticamente inteso come scambio tra voto e “favore“, la comunicazione politica sottende un lavoro costante di informazione e mantenimento del consenso ottenuto. A dimostrazione di queste sottili differenze strategiche gli uomini di marketing considerano i comunicatori truffatori che s’insinuano con le parole, mentre i primi sono considerati da questi mercenari.
Per fare comunicazione politica di qualità è comunque necessario saper scrivere, parlare, adattarsi ai contesti, saper valutare, conoscere e convincere l’interlocutore; occorre avere “fiuto politico” per accattivarsi tempestivamente il consenso. Queste sono caratteristiche indispensabili per ogni staff di comunicazione che utilizza canoni comuni per tutti gli schieramenti politici, poi adattati secondo le declinazioni dei singoli politici o dei partiti.
Da questo quadro emerge come la politica e il giornalismo, in questo campo nello specifico, siano intrecciati e interdipendenti, anche se ciò non deve indurci a pensare che questa sia una regola fissa.
I protagonisti del sistema di comunicazione politica sono: CONSIGLIERI, COMUNICATORI, ATTIVISTI, ANALISTI e TECNICI (informatici, spie).
Ma per entrare meglio nel tema abbiamo analizzato, col prof. Alfonso, l’esempio di Barack Obama. Secondo l’opinione del professore, l’attuale presidente USA è un comunicatore discreto, ma ciò che conta davvero è lo staff alle sue spalle. Col sistema vigente negli Usa che non prevede partiti ma solo liste (Democratici vs Repubblicani) tutto il lavoro si concentra nel creare consenso attorno al candidato attraverso varie attività funzionali e strumenti di comunicazione. L’obiettivo è demolire l’avversario analizzandone l’operato, viaggiando nei dossier alla ricerca di macchie. Ma, a differenza di ciò che accade in Italia con le intercettazioni ad esempio, in America l’unica arma per screditare l’oppositore è avere prove certe (esemplare il caso del Sexgate Clinton-Lewinsky, lanciato sul web dal blog Drudge Report e la conseguente condanna per spergiuro).
Nello staff di comunicazione del presidente Obama è stato ingaggiato anche l’ex general manager di Google che lavora insieme ad altre 160 persone. Ci sono poi coloro che sono incaricati di surfare sulla rete per fare analisi di comunicazione, profilature degli utenti, verificare la risposta immediata alla politica del presidente e mantenerne alto il consenso con scelte vincenti. Con un’abile squadra di comunicatori Obama ha conseguito più voti puntando su una strategia basata su stimoli persuasivi e riuscendo ad ottenere il coinvolgimento emozionale del suo elettorato.
Le prime elezioni vinte con Internet non sono state però quelle di Obama ma di Bush, mentre nella storia della politica il comunicatore più bravo nell’utilizzo della televisione è stato il presidente francese De Gaulle (non a caso un ex militare con notevoli conoscenze di strategia comunicativa).
In Italia però, a differenza di quanto accade in America, non vi sono tecnici specializzati, analisti o web watcher che sappiano lavorare sulle immense risorse strategiche messe a disposizione dalla rete e la politica non è abituata a usare i mezzi di diffusione alternativi ai giornali tradizionali.
Anche il caso delle ultime elezioni inglesi mostra come sia necessario un utilizzo capillare di tutti i media, mentre il candidato Cameron, usando solo la televisione per la sua campagna, non è riuscito ad ottenere la maggioranza assoluta e al tavolo delle trattative ha dovuto cedere la vicepresidenza all’avversario liberale Clegg.
In Germania invece, il divario rimasto tra Est e Ovest in termini di sviluppo, limita la Merkell ad una comunicazione legata soltanto ai media tradizionali.
In Italia Berlusconi ha il più alto indice di gradimento personale rilevato dai sondaggi e l’opposizione, anziché studiare l’avversario lo attacca facendo innescare la strategia del vittimismo. L’informazione pubblica è poi legata alla politica e la comunicazione risente anche della carenza di grandi editori (essendo invece i giornali nelle mani di azionariati misti con interessi più imprenditoriali che editoriali).
Tecnicamente la comunicazione politica del centro destra in Italia è migliore soprattutto perché è codificabile, utilizza codici di linguaggio e fa proprie parole come Italia, Libertà, Federalismo che ripetono un messaggio chiaro caricandolo di valori politici positivi, emozionali e suadenti che però rimangono calati nella quotidianità. La dirigenza delle sinistra manda invece molti valori autoreferenziali, troppi, che non rimangono impressi negli elettori perché dissociati dalla realtà quotidiana, ciò anche a causa de fatto che manca un leader che regoli la sintesi delle diversità interne della coalizione.
Per concludere il discorso sulla comunicazione politica facciamo un breve elenco delle figure in essa impiegate:
PORTAVOCE sono coloro che portano in modo referenziale il messaggio del leader, rappresentano anche un filtro che garantisce la possibilità di non mettere la faccia al diretto interessato della comunicazione.
SPIN DOCTOR sono consiglieri strategici, decidono dove e come intervenire alla luce dell’analisi dei sistemi comunicativi degli avversari.
All’interno dello STAFF DI COMUNICAZIONE troviamo, infine, gli addetti stampa, giornalisti che mantengono i rapporti con i mezzi di comunicazione usandoli anche talvolta come strumenti di controllo.
Con Internet però queste forme di mediazione delegate a figure specializzate possono saltare mettendo in pericolo la gestione della comunicazione che richiede comunque conoscenza e capacità di controllo.

martedì 1 giugno 2010

IL COPYRIGHT

Con il termine inglese copyright si definisce, anche in Italia, l'insieme delle norme sul diritto d'autore, seppur per certi aspetti differente dal copyright vigente in Inghilterra o America.

Un po' di storia
Le origini del copyright risalgono all'Inghliterra del XVI secolo, quando la monarchia, in seguito al diffondersi della stampa, avvertì l'esigenza di controllare e censurare la circolazione di opere tramite la fondazione di una corporazione di editori (Stationers) a cui furono riconosciuti i diritti di copia e il compito di confiscare le opere non autorizzate o censurate. Le opere autorizzate venivano iscritte nel registro della corporazione sotto il nome dell'editore che ne acquisiva il diritto di copia (copyright), per l'autore non era invece prevista alcuna tutela.
Al finire del XVII secolo, la diffusione del liberalismo si scontrò con il monopolio censorio delle corporazioni editrici, ma consapevoli dell'impegno economico necessario, gli editori riuscirono a mantenere le proprie prerogative sulle opere riconoscendo di fatto solo nominalmente i diritti di proprietà agli autori che, per vedere le loro opere pubblicate, erano costretti a vendere, tramite contratto, i diritti agli editori. Tale nuova normativa fu emanata nel 1710 col nome di Statuto di Anna e, a partire da essa, gli editori rinunciarono all'attività censoria ma guadagnarono i profitti dalla cessione dei contratti di proprietà.
Nei secoli a seguire anche altri paesi adottarono normative per istituire il copyright e nel 1886 fu costituita la Convezione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche che stabiliva il riconoscimento reciproco del copyright per le nazioni aderenti.

Nell'epoca contemporanea, in seguito all'avvento dei computer e di Internet, sono stati creati nuovi spazi di condivisione e fruizione dei contenuti e il concetto tradizionale di copyright ha subito tale influenza. I nuovi canali permettono, infatti, una condivisione più diffusa e meno costosa di varie tipologie di opere anche attraverso programmi di file sharing gratuiti che rendono la tutela del copyright più difficoltosa.

Dal concetto di copyright è derivato anche quello di copyleft, ossia un modello di gestione dei diritti d'autore che si fonda su un sistema di licenze concesse dagli autori ai fruitori dell'opera per regolarne la diffusione e anche la modifica in base a criteri definiti che rispettino l'opera orginaria.

La legislazione vigente negli Stati Uniti in materia di copyright è contenuta nel Titolo 17 del United States Code, in cui è presente anche il concetto di fair use che regola la riproduzione di opere per fini didattici o scientifici.

L'UNIONE EUROPEA
Il Parlamento Europeo si è espresso in materia di copyright emanando la direttiva IPRED (Direttiva sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale) del 29 aprile 2004, un emendamento della quale legittima la riproduzione di copie per scopi di critica, divulgativi o informativi.
Tale normativa è stata rettificata nel 2007 con la direttiva IPRED2 che rafforza le misure penali in tutela dei detentori del copyright imponendo agli Internet Service Provider di fornire i dati personali degli utenti (nominativi e numeri telefonici ricavati dagli indirizzi IP) in caso di violazione dei diritti d'autore.

Aggravante della volazione del copyright è, inoltre il plagio per scopi di lucro, punito però in maniera inferiore rispetto al furto.La legge italiana condanna anche chi scarica contenuti protetti da copyright per uso personale e li mette in condivisione.

sabato 29 maggio 2010

Il CASO WEST WING WEEK




Riporto un articolo del blog di comunicazione politica Spindoc a proposito delle nuova strategia di comunicazione 'disintermediata' di Obama.
Il presidente Usa ha aperto, infatti, un canale youtube, il West Wing Week, in cui è disponibile un sunto degli eventi dell'ultima settinama della Casa Bianca, utilizzando un tipo di comunicazione strategicamente più informale e diretta con gli utenti, che ha provocato qualche lamentela dal fronte della stampa tradizionale.

giovedì 27 maggio 2010

Curiosando a proposito di comunicazione

Parlando di comunicazione istituzionale il prof. Alfonso ci ha invitati a curiosare sui siti di aziende pubbliche o private per scovare quelle informazioni o notizie che possono essere considerate pertinenti all'argomento trattato a lezione.
Visitando il sito dell'azienda IKEA entriamo, quindi, nella sezione 'La nostra storia': dopo una panoramica sulla storia del gruppo svedese, dalla fondazione fino ad oggi, vengono riportate le caratteristiche delle origini svedesi del gruppo, a partire dal logo blu e giallo (colori della bandiera), lo stile di vita, le influenze storiche, la società svedese. Segue l'esposizione dell'idea commerciale del gruppo e la visione strategica: "creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone, offrire un vasto assortimento di articoli d’arredamento belli e funzionali a prezzi così vantaggiosi da permettere al maggior numero possibile di persone di acquistarli". Inoltre alla voce 'responsabilità' vengono riferiti i principi di scelta di prodotti e materiali sicuri, l'adozione di misure volte alla prevenzione del cambiamento climatico, il codice di condotta dei fornitori, le condizioni lavorative, le iniziative sociali in collaborazione con UNICEF e Save the children, con sindacati, ONG e organizzazioni impegnate nel sociale.
Ancora sul sito è disponibile il Codice etico dell'azienda che definisce "l'insieme dei valori, principi e regole etici e comportamentali ai quali Ikea si ispira nelle proprie attività e nel perseguimento dei proprio obiettivi ed interessi".


mercoledì 26 maggio 2010

Comunicazione Istituzionale

Non solo Giornalismo, ma COMUNICAZIONE.
E' stato questo l'argomento della sesta lezione tenuta dal prof. Alfonso. Nel panorama attuale la figura del comunicatore sta vedendo aprirsi nuovi spazi nel settore lavorativo, probabilmente di più ampio accesso rispetto all'attività giornalistica tradizionale.
Oggi un comunicatore, che opera per un committente privato o pubblico, è forse più libero rispetto al giornalista, inevitabilmente condizionato, nella sua attività, dal fattore tempestività e da 'condizionamenti' di vario genere imposti da logiche editoriali.
L'ambito particolare preso in esame durante la lezione è stato quello della comunicazione istituzionale, riguardante l'identità, l'immagine, i valori sociali e le attività (non strettamente economiche) di una realtà. Questo tipo di comunicazione è spesso confuso con la comunicazione di prodotto, soprattutto quando questo viene inteso come consenso (nel caso delle aziende pubbliche).
Grazie alla trasparenza e alla tracciabilità del web rispetto all'opacità e alla mediazione imposta dagli altri media, è possibile, infatti, verificare il livello di serietà e veridicità di questo tipo di informazioni messe in rete dalle aziende tramite pubblicità o comunicazioni stampa.
Fare i comunicatori significa avere una committenza e raggiungere, per conto di essa, determinati risultati utilizzando le leve di comunicazione. La tempestività di Internet permette di ricevere subito un feedback di risposta da parte del pubblico.
La comunicazione istituzionale privata cerca di evidenziare il marchio, il BREND, o valore da vendere, puntando sulla qualità valoriale dell'azienda. Uno strumento utilizzato può essere lo script, cioè una frase standard utilizzata nel Marketing da sottoporre all'utente in base alla preventiva profilatura.
La comunicazione istituzionale pubblica è volta a fornire una serie di informazioni e servizi all'utente (o al cittadino nel caso della comunicazione pubblica).
Caratteristiche fondamentali in questo campo sono l'ACCESSIBILITA' (capacità di un sito di essere fruibile tramite la possibilità di interagire, adattare o scaricare i contenuti) e l'USABILITA' (possibilità di attuare una corretta e facile navigazione nel sito tramite la disponibilità di un albero di navigazione valido e una chiara mappa del sito).
L'attività di un giornalista e di un comunicatore responsabile di un sito, ad esempio governativo, non è molto diversa. Spesso, infatti, i comunicati redatti vengono soltanto copiati dalle testate. La comunicazione batte l'informazione, troppo di frequente carente di approfondimenti per mancanza di tempo.

lunedì 24 maggio 2010

Per non dimenticare

Ieri ricorreva il diciottesimo anniversario delle strage di Capaci, attentato letale da parte della Mafia in cui rimasero uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie e tre giovani agenti della scorta. Questa data viene ricordata come simbolo della lotta alla Mafia, in Sicilia e non solo.
Vi propongo un video registrato durante un concerto di Jovanotti a Catania in cui il cantante, in memoria della ricorrenza, legge una lettera da lui scritta subito dopo che si diffuse la notizia dell'attentato.

venerdì 21 maggio 2010

Che mondo sarebbe senza GOOGLE??


Google Inc. è una multinazionale statunitense proprietaria del noto motore di ricerca per Internet Google. Oltre a catalogare e indicizzare il World Wide Web, fornise servizi a tutti i livelli (sia gratuiti che a pagamento).
Fondata da Larry Page e Sergey Brin nel 1998, offre per la prima volta un motore di ricerca basato su un algoritmo che stabilisce relazioni tra i vari collegamenti ipertestuali tra i siti del Web, appunto GOOGLE.
L'azienda, con sede in California, nel 2003 fu contattata da Microsoft per un accordo di fusione, ma la società rifiutò. Nell' ottobre 2006 Google ha rilevato il diffusissimo portale per video amatoriali YouTube, con circa 20 milioni di visitatori al mese, per la cifra di 1,65 miliardi di dollari.

Alcuni prodotti e servizi Google:
AdSense (servizio di banner pubblicitari)
AdWords (crea annunci)
Alert (invia news e risultati di ricerca via email)
Analytics (genera statistiche di traffico per siti Web)
Answer (servizio a pagamento di domande e risposta)
Block Notes (permette di memorizzare immagini e testo durante la navigazione)
Bloag Search (ricerca per blog)
Blogger (servizio per creazione blog)
Book Search (motore di ricerca per testi digitalizzati, pubblicati in base all'accrodo con l'autore)
Calendar (calendario on line gratuito)
Chrome (browser open source)
Earth (applicazione gratuita che permette di esplorare un globo virtuale su cui sono riportate foto del pianeta scattate da satelliti, aerei,ecc.)
Gmail (servizio webmail)
iGoogle (servizio di homepage personalizzabile)
Maps (servizio per la ricerca e la visualizzazione di mappe geografiche della Terra)
Picasa (applicazione gratuita per l'organizzazione delle foto)

LEZIONE 5

A causa della mia assenza all'ultima lezione del corso, questa settimana mi limiterò a svolgere i 'compiti per casa' assegnati dal prof. Alfonso e rimando i lettori, per il contenuto della lezione, all'utilissimo post di fabiana (CASSANDRA), che ringrazio per le dritte sulla lezione!

giovedì 20 maggio 2010

Flash MOB A Parma

Parma si prepara all'estate con un flash mob in Pilotta. Tipi da spiaggia a raccolta!
Evento annunciato anche sulla Gazzetta di Parma

giovedì 13 maggio 2010

L'inforazione online (Lezione 4 prof. Ferrandi)

Breve cambio di testimone alla guida del corso di Informatica applicata al giornalismo. A tenere la lezione del 7 maggio è stato infatti il professore e giornalista Paolo Ferrandi.
L'informazione online continua ad essere sostanzialmente il tema centrale del discorso. La tempestività, croce e delizia del web, porta le notizie ad essere spesso enfatizzate prima ancora di averne appurato la veridicità. Il punto di forza però rimane la capacità di seguire gli eventi in tempo reale, soprattutto quando questi richiedono un continuo aggiornamento, con un sovraccarico di lavoro notevole per le esigue redazioni online.
Il modello di business dei giornali online italiani si basa sullo sfruttamento delle pagine più consultate; sono quelle notizie d'intrattenimento contenute nel cosidetto boxino morboso, le news più ambigue e curiose che fanno bottino di click.
Tra i quotidiani italiani Repubblica.it è quello che più di tutti tende ad avere un carattere nazionale, pertanto ha creato alcune redazioni online nei capoluoghi dove non era presente un giornale legato al gruppo dell'Espresso al fine di imprimere la presenza del marchio: la Repubblica PARMA.it è l'esempio pilota di tale progetto e tramite dei link nella homepage della testata nazionale riesce a garantirsi un numero di click notevole.
La carenza di investimenti sufficienti sull'online ha prodotto una crisi di bilanci anche negli USA.
Per continuare a produrre del giornalismo online di qualità alcune grandi testate quali il Times e il Sun stanno pensando di realizzare una sorta di abbonamento per accedere a notizie approfondite e finanziare in tal modo le redazioni. La trasformazione delle notizia sul web da libera a pagamento, pur rappresentando una possibilità per l'industria editoriale, rischierebbe però di far crollare gli introiti pubblicitari, danneggiati dalla riduzione del numero di pagine consultate.
L'indagine su svariati quotidiani online europei rivela anche una sostanziale omogeneizzazione delle notizie e dei modi di esposizione.
Per far fronte al rischio di fallimento alcuni aggregatori, blog e quotidiani stanno tentando di offrire all'utente nuovi percorsi facilitati per raggiungere la notizia e facili strumenti di condivisiione grazie all'utilizzo dei social network.

martedì 11 maggio 2010

giovedì 6 maggio 2010

Facciamo un po' di conti

Nel viaggio intrapreso tra i meandri del giornalismo informatico, alla scoperta degli strumenti che la tecnologia ha messo a disposizione delle redazioni, siamo arrivati ad una puntata un po' dolente per chi, come me, amante delle 'belle lettere' e meno di tutto cià che sia matematico, deve fare i conti con un orticante e innato fastidio al momento di mettersi dietro a statistiche e dati numerici! Mi riferisco a tutta quella serie di ricerche di mercato, monitoraggio dell'utenza e registrazioni dei dati riguardanti la fruizione del giornalismo cartaceo e online.
Ma anche questo aspetto è fondamentale, per cui addentriamoci nel tema.
Esistono società che si occupano di rilevazioni di mercato, fornendo dati e statistiche per misurare la diffusione della stampa, come ADS (Accertamenti Diffusione Stampa), o come Google Analytics, maggiore fornitore per le profilature degli utenti web.
Se infatti la copia cartacea può essere monitorata solo in base alla distribuzione, il web permette un maggiore monitoraggio che dal provider, tramite il server, arriva a controllare capillarmente l'utenza, spesso non avvezza a garantirsi la minima privacy tramite il blocco dei cookie.
I dati forniti sull'utenza del web riguardano fondamentalmente:
- il numero complessivo degli utenti al mese
- il numero delle pagine consultate
- il numero medio degli utenti giornalieri

Per quanto riguarda, invece, la carta stampata riportiamo i dati consultabili su ADS dichiarati dagli editori dei due principali quotidiani italiani:

Repubblica

Tiratura media (tot. copie stampate) 710716
Diffusione media (pagata, vendite in blocco, abbonam., gratuito) 556325
Totale pagato (vendita+ abbonamenti) 518855
Diffusione media all'Estero 33995
Resa (copie invendute rese) 154161


Coriere della Sera

Tiratura media 780412
Diffusione media 619980
Totale pagato 556888
Diffusione media all'Estero 42192
Resa 159040

martedì 4 maggio 2010

Lezione 3

Utenza dei quotidiani online, profilatura, caratteristiche delle due principali testate italine del web a confronto, e poi ancora back-office, net-clipping, feed RSS. Questi gli argomenti trattati nell'ultima lezione del 30 aprile dal prof. Alfonso di fronte ad una platea sempre alle prese con nuove realtà e strumenti giornalistici da far propri (ce la faranno i nostri eroi?!)
Come già riferito nel precedente post, da poche settimane il sito di Repubblica.it si è rifatto il look. La logica del restyling, sia grafico che concettuale, ha risposto all'esigenza di incrementare il numero degli utenti, senza andare però a penalizzare la versione cartacea del quotidiano.

Al quadro generale del calo delle vendite dei giornali cartacei, che ha colpito soprattutto le testate nazionali che quelle locali, più radicate nel territorio e meno all'avanguardia nella versione digitale, si è contrapposto, infatti, l'aumento del numero dei loro utenti nel web. Per offrire un prodotto sempre più valido e competitivo, che permetta anche l'interazione dell'utente attraverso commenti diretti alla notizia e strutture ipertestuali, aumenta la crossmedialità e la multimedialità dei giornali online. Anche la velocità di risposta del pubblico del web, impensabile per il giornalismo tradizionale e anche per la diffusione tramite altri media, si converte in un buon metro di valutazione del gradimento.

Repubblica.it per aggiornarsi ha modificato lo scrolling, la testata, ampliato la profondità e la multimedialità del proprio prodotto, inserendo anche numerose, e talvolta troppo invadenti, icone pubblicitarie nella barrà menù.
Rispetto al Corriere.it, caratterizzato da un'impostazione più didattica e tradizionale, con uno scrolling più breve e uno sviluppo orizzontale, Repubblica.it appare invece ripensato per permettere un utilizzo più diretto ed intuitivo e uno sviluppo orizzontale (adatto ai nuovi supporti come l'iPhone). Mentre nel primo le icone sono sostituite da percorsi che guidano il lettore, richiedendo, però, anche un maggiore dispendio di tempo per raggiungere la notizia, nel secondo trovano maggiore spazio gli inserti multimediali correlati alla notizia (talvolta con richiami troppo ripetitivi, ad esempio, al materiale fotografico).

Dall'analisi delle due maggiori testate online italiane risulta evidente anche un altro dato: il giornalismo digitale in Italia ha ancora parecchia strada da fare in confronto ai grandi quotidiani europei e soprattutto americani. Mancano ancora le risorse finanziarie necessarie per formare una nuova classe di professionisti nel settore del giornalismo informatico. Nonostante il numero dei loro rispettivi utenti sia di circa 10-12 milioni al mese, le redazioni online soffrono di una carenza di personale specializzato: Repubblica.it conta un personale di circa 45 persone fra giornalisti e tecnici, il Corriere.it addiritura 20! Questi dati sembrano sostenere l'idea che il giornalismo digitale stenti ancora ad essere riconosciuto quale attività professionale di prestigio pari a quello tradizionale, nonostante l'informatica abbia creato nuove funzioni con possibilità di sbocchi lavorativi ancora aperti.

giovedì 29 aprile 2010

Nuova grafica per Repubblica.it

Dal 20 aprile il sito di Repubblica.it si è presentato ai lettori con una nuova veste grafica. Una nuova homepage con una testata centrale più imponente e arricchita da video, immagini e foto per raccontare fin dal primo sgurado la cronaca quotidiana attraverso i linguaggi multimediali. L'obiettivo è stato però anche quello di alleggerire la homepage utilizzandola quasi solo come sommario da approfondire con un semplice click e scoprire una monografia organica con rimandi in archivio. Lateralmente trova spazio anche una doppia colonna dedicata a sport, spettacoli e intrattenimento.

Scavando all'interno la profondità del sito si allarga, inoltre, grazie a 25 sezioni tematiche gestite non automaticamente con una gerarchia cronologica o causale, ma secondo le scelte editoriali dei professionisti. Troviamo anche dieci cronache locali con informazioni selezionate per l'utente: film, mostre, recensioni, eventi. Tramite nuovi blog e rubriche è stato dato maggiore risalto ai grandi nomi della redazione.

La novità maggiore del quotidiano online è la creazione di un'area personalizzata (in basso a destra) dove il lettore può selezionare le notizie di suo interesse, dalla cronaca locale alla squadra preferita, dal titolo di borsa al meteo fino allo zodiaco.

Un restyling non solo grafico ma anche di contenuto e forma, per adeguare il quotidiano online alle richieste di velocità del mercato. La parola d'ordine rimane tempo reale con la possibilità, però, di trovare sia la notizia più importante del momento, che quella secondaria con un solo colpo d'occhio, occorre però sapersi destreggiare in questo nuovo affollato panorama.
Ma gli utenti di Repubblica.it cosa ne pensano? Secondo un sondaggio pubblicato da downloadblog.it il 41% ha gradito il cambiamento, il 35% no (causa difficoltà reperimento articoli o eccessiva somiglianza al Corriere.it, mentre il 25% non è interessato.

Lezione 2

La seconda lezione di Informatica applicata al giornalismo del prof. Alfonso ha avuto come argomento centrale la differenza tra giornalismo tradizionale e giornalismo digitale.
Dall'avvento del giornalismo on-line si è verificata una moltiplicazione esponenziale delle notizie e della velocità di trasmissione prima impensabile...non c'è più bisogno di aspettare l'uscita del quotidiano, per essere informati in tempo reale basta un click e una veloce ricerca. Anche in Italia questo fenomeno è diventato ormai diffuso, come dimostrano gli oltre 11 milioni di utenti abituali del web.
Ma allora cosa fa ancora la differenza tra una notizia in rete e una letta sulla carta stampata?
Sul web si può trovare di tutto, ma proprio a causa della velocità con quale le notizie vi sono riversate, viene meno, talvola, tutto quel lavoro di verifica e attendibilità garantito, invece, dal giornalismo tradizionale. Il beneficio del lettore di fruire dell'informazione in tempo reale si accompagna quindi all'aggravamento per lui di selezionare la fonte più veritiera e precisa. La tecnologia ha condizionato, infatti, non solo la diffusione ma anche la produzione giornalistica. Il giornalista tradizionale, per stare al passo, deve continuare a garantire autenticità e creatività, in modo da offrire un prodotto informativo con un valore aggiunto.
Scrivere su internet richiede, invece, capacità di sintesi e tempestività. Per conseguire la seconda, talvolta viene meno la qualità della sintesi e la notizia, proveniente dalle agenzie, viene meramente buttata in rete con il conseguente appiattimento delle testate digitali.
Illuminante l'esempio riportato a lezione di una nota stampa di carattere secondario del PDL pubblicata con un semplice copia e incolla da Repubblica.it con 20 minuti di ritardo rispetto ad un'agenzia stampa. Grave!
Viene meno una personale verifica e lettura della notizia, il paradosso è l'eccesso di sintesi...ma anche questo è informazione, anche questo progresso.

giovedì 22 aprile 2010

Auguri Rita

Il 22 aprile del 1909 nasceva a Torino Rita Levi Montalcini. Laureata in Medicina a Torino, a seguito della promulgazione delle leggi razziali del 1938 prosegue all'estero i suoi studi di ricerca sul sistema nervoso . Nel 1986 riceve il premio Nobel per la medicina e nel 2001 viene nominata senatrice a vita dal presidente Ciampi.
Tanti auguri per i suoi 101 anni!

Camera Cafe 30/12/2007: Il blog


Uno sketch tratto da Camera Cafè sul potere mediatico del fenomeno blog

mercoledì 21 aprile 2010

Lezione 1

Sedici aprile duemiladieci.
Quel giorno iniziava il corso di Informatica applicata al giornalismo e, con esso, aveva inizio anche la mia nuova vita universitaria magistrale. Appena laureata e trapiantata a Parma, avevo lasciato la mia Catania all'inizio di un aprile fresco di primavera. Era un venerdì, era pomeriggio. Via D'Azeglio, l'aula K3 piena per metà...buon asuspicio!
Prendo posto accanto l'unica faccia conosciuta. Il brusio si placa, il prof. Alfonso prende parola e con piglio competente da ex giornalista e attuale responsabile della comunicazione in azienda, si presenta e introduce la materia del suo corso.
Specializzando è colui che si sta specializzando in qualcosa, lo suggerisce il termine. Uno step successivo, uno scatto di qualità, anche se, tirando le somme, la sensazione è quella di tornare matricola, seppur da dottore! Ci si affretta tra appelli e consegne, cercando di avvicinarsi quanto più, e più velocemente, al proprio futuro ideale, nel tentativo di sventare il furto di giovinezza.
Mentre queste riflessioni si accalcavano più o meno coscientemente nella mia testa (e forse non solo nella mia), arriva la richiesta del docente: vuol sapere cosa ci ha portato in quest'aula. Ad uno ad uno tentiamo una sintetica ed efficace presentazione, mentre il foglio proiettato sul muro alle sue spalle si riempie dei nostri nomi, titoli di tesi di laurea e 'vorrei'.
Dopo le circa sessanta presentazioni e la meritata pausa, si entra nel vivo della materia: Giornalismo e Nuovi Media, ossia i nuovi mezzi per creare e diffondere l'informazione.
Nell'attuale epoca informatica la fonte digitale diventa una vantaggiosa risorsa grazie all'accessibilità universalizzata, ma anche un rischio per la 'quiescenza' alla quale ci abitua. Wikipedia, Facebook gli esempi più alla mano. La condivisione ampia e immediata di cui essi godono ha una doppia faccia. L'informazione necessita essere compresa, verificata, interpretata e ricomposta. Da qui la proposta di sperimentare l'aspetto informatico del giornalismo e gli strumenti di internet a suo servizio, tramite la creazione di un blog individuale da gestire e manipolare. Unica direttiva: riportare il contenuto delle lezioni del corso, rielaborato a piacimento e interagire con gli altri colleghi bloggers.
Da qui...LET'S BLOG!

martedì 20 aprile 2010

About me

LET'S BLOG nasce come laboratorio sperimentale per la gestione di uno spazio informativo on-line. Una sezione del blog sarà, dunque, dedicata a riportare e rielaborare il contenuto delle lezioni del corso di Informatica applicata al giornalismo, tenuto dal Prof. Alfonso, docente del corso di laurea magistrale in Giornalismo e cultura editoriale presso l'Università di Parma.
Nel blog, inoltre, saranno ospitati post e contenuti multimediali riguardanti temi di attualità, letteratura, arte e musica da segnalare e condividere nella blogsfera