martedì 1 giugno 2010

IL COPYRIGHT

Con il termine inglese copyright si definisce, anche in Italia, l'insieme delle norme sul diritto d'autore, seppur per certi aspetti differente dal copyright vigente in Inghilterra o America.

Un po' di storia
Le origini del copyright risalgono all'Inghliterra del XVI secolo, quando la monarchia, in seguito al diffondersi della stampa, avvertì l'esigenza di controllare e censurare la circolazione di opere tramite la fondazione di una corporazione di editori (Stationers) a cui furono riconosciuti i diritti di copia e il compito di confiscare le opere non autorizzate o censurate. Le opere autorizzate venivano iscritte nel registro della corporazione sotto il nome dell'editore che ne acquisiva il diritto di copia (copyright), per l'autore non era invece prevista alcuna tutela.
Al finire del XVII secolo, la diffusione del liberalismo si scontrò con il monopolio censorio delle corporazioni editrici, ma consapevoli dell'impegno economico necessario, gli editori riuscirono a mantenere le proprie prerogative sulle opere riconoscendo di fatto solo nominalmente i diritti di proprietà agli autori che, per vedere le loro opere pubblicate, erano costretti a vendere, tramite contratto, i diritti agli editori. Tale nuova normativa fu emanata nel 1710 col nome di Statuto di Anna e, a partire da essa, gli editori rinunciarono all'attività censoria ma guadagnarono i profitti dalla cessione dei contratti di proprietà.
Nei secoli a seguire anche altri paesi adottarono normative per istituire il copyright e nel 1886 fu costituita la Convezione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche che stabiliva il riconoscimento reciproco del copyright per le nazioni aderenti.

Nell'epoca contemporanea, in seguito all'avvento dei computer e di Internet, sono stati creati nuovi spazi di condivisione e fruizione dei contenuti e il concetto tradizionale di copyright ha subito tale influenza. I nuovi canali permettono, infatti, una condivisione più diffusa e meno costosa di varie tipologie di opere anche attraverso programmi di file sharing gratuiti che rendono la tutela del copyright più difficoltosa.

Dal concetto di copyright è derivato anche quello di copyleft, ossia un modello di gestione dei diritti d'autore che si fonda su un sistema di licenze concesse dagli autori ai fruitori dell'opera per regolarne la diffusione e anche la modifica in base a criteri definiti che rispettino l'opera orginaria.

La legislazione vigente negli Stati Uniti in materia di copyright è contenuta nel Titolo 17 del United States Code, in cui è presente anche il concetto di fair use che regola la riproduzione di opere per fini didattici o scientifici.

L'UNIONE EUROPEA
Il Parlamento Europeo si è espresso in materia di copyright emanando la direttiva IPRED (Direttiva sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale) del 29 aprile 2004, un emendamento della quale legittima la riproduzione di copie per scopi di critica, divulgativi o informativi.
Tale normativa è stata rettificata nel 2007 con la direttiva IPRED2 che rafforza le misure penali in tutela dei detentori del copyright imponendo agli Internet Service Provider di fornire i dati personali degli utenti (nominativi e numeri telefonici ricavati dagli indirizzi IP) in caso di violazione dei diritti d'autore.

Aggravante della volazione del copyright è, inoltre il plagio per scopi di lucro, punito però in maniera inferiore rispetto al furto.La legge italiana condanna anche chi scarica contenuti protetti da copyright per uso personale e li mette in condivisione.