giovedì 17 giugno 2010

Alcuni concetti chiave del giornalismo a confronto

Per riassumere e ripercorrere brevemente i principali argomenti base affrontati durante il corso di Informatica applicata al giornalismo, ecco uno schema di riferimento abozzato da me, spero utile per fissare un po' meglio le idee.

Fonte DIGITALE:
in senso generale la digitalizzazione delle informazioni genera molteplicità di fonti e accessibilità ampia, ma richiede un maggiore aggravamente del lavoro di verifica da parte dell’utente.

GIORNALISMO TRADIZIONALE:
per rimanere competitivo deve garantire possibilità di approfondimenti adeguati, qualità e creatività.
GIORNALISMO ONLINE:
Garantisce l’aggiornamento in tempo reale, ma richiede una tempestività che spesso lede la qualità dell’informazione, anche a causa della mancanza di investimenti e di redazioni composte da un adeguato numero di collaboratori.

REPUBBLICA.it
Presenta uno sviluppo orizzontale (adatto anche all’utilizzo tramite iPhone), ha un aspetto tecnologico, con un’interfaccia intuitiva e diretta. In seguito al restyling subito lo scrolling si è allungato, è stata migliorata la multimedialità e la profondità del sito. I banner pubblicitari, però, sono diventati più invasivi ed evidenti.
CORRIERE.it
Presenta uno sviluppo verticale, offre una colonna delle Flash News più ricca ma uno scrolling più breve. La fruizione è basata su percorsi tematici che danno al giornale un carattere maggiormente didattico, tradizionale e che richiede un maggiore dispendio di tempo per arrivare all’informazione desiderata.

SINTESI:
Si rende necessaria a causa dell’aggiornamento in tempo reale delle notizie sul web e della logica multitasking che facilita una fruizione del quotidiano limitata nel tempo.
TEMPESTIVITA’:
Rappresenta la caratteristica prima che il web dovrebbe garantire, ma spesso l’esigenza di velocità di pubblicazione della notizia ne danneggia l’approfondimento.

DIFFUSIONE:
E’ la totalità delle copie sia pagate, vendute in blocco o tramite abbonamento, sia le copie diffuse gratuitamente.
VENDITA:
Per vendita si intende, invece, soltanto il numero di copie pagate.

CROSSMEDIALITA’:
Indica la proprietà dei media di convergenza digitale per la creazione di contenuti, fruibili tramite diversi supporti e formati che permettono il passaggio tra apparecchi differenti.
MULTIMEDIALITA’:
Consiste nelle compresenza e interazione di più media (immagini, audio, video,ecc.) in uno stesso contesto.

GRATUITA':
La gratuità della rete ha permesso fino ad ora alfabetizzazione informatica, liberalizzazione dell'informazione, facilità d'accesso, di fruibilità ma, la carenza dei finanziamenti adeguati per fare informazione di qualità e la crisi economica che ha colpito anche il mondo dell'editoria, ha aperto il dibattito sulla possibilità di creare forme di pagamento (per accedere ad approfondimenti sulle notizie) che possano incrementare gli introiti pubblicitari.

INFORMAZIONE vs COMUNICAZIONE:
Fare comunicazione per conto di qualcuno significa avere una committenza esplicita che richiede determinati risultati, prevede quindi un interesse diretto da parte di chi produce la notizia.
L'informazione, esente da qualsiasi forma di rendiconto personale, necessita invece un approfondimento e una garanzia di veridicità che spesso, a causa delle esigenze di tempestività del web, non avviene.

ACCESSIBILITA' vs USABILITA':
L'accessibilità è la capacità di un sito di essere fruibile tramite la possibilità di interagire, adattare o scaricare i contenuti; l'usabilità è, invece, la possibilità di attuare una corretta e facile navigazione nel sito tramite la disponibilità di un albero di navigazione valido e una chiara mappa del sito.

COMUNICAZIONE POLITICA in Italia:
In generale vengono poco sfruttati i mezzi di comunicazione alternativi ai giornali tradizionalmente schierati, mentre, ad esempio, negli USA agli eventi ufficiali sono presenti anche i blogger oltre alle testate accreditate. Nello specifico la comunicazione della Destra italiana è migliore in quanto codificabile, chiara ed emozionale, mentre quella della SINISTRA appare autoreferenziale e non coinvolgente.

INTERNET vs INTRANET:
Sono come due interfacce della stessa rete, la prima che si rivolge al mondo nella sua globalità, la seconda ai vari settori che lo compongono come gruppi definiti, sebbene l'Intranet, in quanto destinata ad utenti già inseriti nel gruppo di riferimento, risulta oggi meno attrattiva e curata di Internet.

Modifica appello Alfonso

Ragazzi, non so se tutti di voi hanno letto la mail dell'uni sulla modifica dell'appello di domani del prof. Alfonso che si svolgerà alle 12 (anzichè alle 9) in aula Ferrari, per cui posto la comunicazione.
Buon ripasso a tutti!

mercoledì 16 giugno 2010

Primo social network per professionisti della comunicazione

Nasce Business Social Network, primo social network dedicato ai professionisti nell'ambito della comunicazione. Posto l'articolo di presentazione riportato da Ansa.it. Buona lettura.

martedì 15 giugno 2010

INTRANET e COMUNICAZIONE INTERNA - lezione 8


L'ultima lezione del prof. Alfonso è stata dedicata al tema della comunicazione interna e di Intranet...un po' a riassumere anche quello che era l'obiettivo del corso attraverso la gestione dei blog.
L'Intranet è una rete informatica locale (LAN) ad uso interno, finalizzata allo scambio di informazioni e alla condivisione di contenuti all'interno di un azienda o comunque di un gruppo ad accesso ristretto. La rete interna creata da una Intranet costituisce una sorta di applicazione in digitale degli strumenti d’ufficio, che risponde però anche ai criteri di un normale sito web.
Già Internet era originariamente nata come una Intranet con applicazione in campo militare, ma mentre attualmente Internet è rivolta ad un mondo globale, l’Intranet si rivolge allo stesso mondo ma settorializzato.
La vera attrattiva di Intranet consiste nella possibilità di dare e ricevere informazioni tramite meccanismi di feedback.
Oggi le Intranet aziendali (come dimostrato anche dalle testimonianze personali di alcuni compagni di corso durante la lezione) sono curate da informatici che creano soltanto la piattaforma da mettere a disposizione di dipendenti o collaboratori per semplici comunicazioni interne. Manca l’idea che essa è uno strumento che permette di interagire e necessita di un continuo aggiornamento.
La creazione di un buona Intranet, a livello aziendale, attraverso la cura dei contenuti delle pagine interne, può essere utile a creare una filosofia di linguaggio e comportamentale che rispecchi i valori aziendali e si ponga come fattore omogeneizzante, di coesione e di interazione sul lavoro creando stimoli per l’attività.
Attualmente, invece, l’interfaccia della maggior parte delle Intranet appare meno curata di quella di Internet , manca la diretta, l’aggiornamento del momento, il limite è la staticità di queste reti. Le mappe e gli alberi di navigazione appaiono più immediati in quanto risentono della eccessiva sinteticità ed essenzialità delle pagine interne.
L’Osservatorio permanente sulle Intranet della School of Management del Politecnico di Milano, fondato con l'obiettivo di analizzare le applicazioni Intranet in Italia, ha fornito una classifica di quattro modelli base, ai quali si rifanno diverse forme di Intranet presenti nel Web, in funzione dei servizi offerti:
- Informative
- Istituzionali
- Operative
- Knowledge Management
Le potenzialità delle attività connesse a Intranet sono in espansione, ma in un’ottica futuribile è auspicabile che il valore della comunicazione di Intranet venga riscoperto per migliorare i flussi di lavoro e controllare meglio l’attività connessa, creando una fitta rete di Virtual Workspace che rendano più veloce e accessibile la collaborazione aziendale.
Altri utili strumenti di comunicazione interna, che possono svolgere il ruolo di mediare tra l’Intranet e l’esterno, sono le Web-tv o le TV aziendali con (broadcasting interno o meno), utili sia a codificare un linguaggio interno condiviso, sia per raggiungere, quando e come decide l’azienda, i dipendenti.
La comunicazione interna ha infatti come scopo principale la gestione delle conoscenze, affinché tutti partecipino agli obiettivi comuni, aziendali o pubblici. Un ulteriore errore spesso commesso è quello di utilizzare gli strumenti dati in dotazione dall’azienda (cellulari, computer,ecc.) solo per la comunicazione in uscita, mentre potrebbero essere usati per far arrivare messaggi e tenere i contatti con i collaboratori.
Per concludere un discorso generale sulla comunicazione è importante dire che qualsiasi forma di comunicazione si basa su un concetto chiave, quello di CODICE. Gli strumenti di comunicazione che oggi abbiamo a disposizione, e che possono essere applicati in attività lavorative, si differenziano in base ai diversi codici di linguaggio che utilizzano: per citare alcuni esempi il telelavoro su un codice semplificato di direttive di lavoro, Skype su un codice di relazione, Messenger su un codice di rapidità. I codici sono in continuo mutamento e la tecnologia fornisce strumenti utili per esprimerli e farli incrociare in modo da creare contenuti innovativi ed originali.

lunedì 14 giugno 2010

Video di gruppo fine corso Alfonso

Untitled from accursio Venezia on Vimeo.



Prendo anche io in prestito il video di Accursio realizzato durante l'ultima lezione del corso, tra entusiasmo generale per la fine delle lezioni e rassegnazione consapevole all'idea di dover ancora aspettare qualche settimana prima dell'inizio delle vere vacanze! Ma intanto godiamoci questi saluti conclusivi.

SOS ai colleghi BLOGGER!!


Ciao ragazzi, come avrete visto anche voi da alcuni giorni Blogger ha messo a disposizione degli utenti dei nuovi template per aggiornare il design dei nostri blog.
Io ne avevo provati alcuni, ma una volta salvate le modifiche, non sono più riuscita a ripristinare il modello che avevo impostato originariamente...per cui lancio un SOS tecnico e spero che la nostra piccola rete di comunicazione interna si dimostri efficace e tempestiva (come direbbe il prof. Alfonso)
GRAZIE a tutti e buon studio!

Comunicazione Politica - lezione 7

Tra le forme di comunicazione di maggiore interesse e rilevanza vi è senza dubbio la comunicazione politica. Iniziamo a definirne il campo di competenza: sappiamo che la comunicazione di prodotto segue le regole de marketing e coniuga interesse emozionale e parte commerciale al fine di promuovere la vendita del prodotto.
La comunicazione politica può, in un certo senso, essere intesa come comunicazione di prodotto, in quanto, per dirla in termini commerciali, cerca di vendere il CONSENSO. A differenza del marketing politico però, semplicisticamente inteso come scambio tra voto e “favore“, la comunicazione politica sottende un lavoro costante di informazione e mantenimento del consenso ottenuto. A dimostrazione di queste sottili differenze strategiche gli uomini di marketing considerano i comunicatori truffatori che s’insinuano con le parole, mentre i primi sono considerati da questi mercenari.
Per fare comunicazione politica di qualità è comunque necessario saper scrivere, parlare, adattarsi ai contesti, saper valutare, conoscere e convincere l’interlocutore; occorre avere “fiuto politico” per accattivarsi tempestivamente il consenso. Queste sono caratteristiche indispensabili per ogni staff di comunicazione che utilizza canoni comuni per tutti gli schieramenti politici, poi adattati secondo le declinazioni dei singoli politici o dei partiti.
Da questo quadro emerge come la politica e il giornalismo, in questo campo nello specifico, siano intrecciati e interdipendenti, anche se ciò non deve indurci a pensare che questa sia una regola fissa.
I protagonisti del sistema di comunicazione politica sono: CONSIGLIERI, COMUNICATORI, ATTIVISTI, ANALISTI e TECNICI (informatici, spie).
Ma per entrare meglio nel tema abbiamo analizzato, col prof. Alfonso, l’esempio di Barack Obama. Secondo l’opinione del professore, l’attuale presidente USA è un comunicatore discreto, ma ciò che conta davvero è lo staff alle sue spalle. Col sistema vigente negli Usa che non prevede partiti ma solo liste (Democratici vs Repubblicani) tutto il lavoro si concentra nel creare consenso attorno al candidato attraverso varie attività funzionali e strumenti di comunicazione. L’obiettivo è demolire l’avversario analizzandone l’operato, viaggiando nei dossier alla ricerca di macchie. Ma, a differenza di ciò che accade in Italia con le intercettazioni ad esempio, in America l’unica arma per screditare l’oppositore è avere prove certe (esemplare il caso del Sexgate Clinton-Lewinsky, lanciato sul web dal blog Drudge Report e la conseguente condanna per spergiuro).
Nello staff di comunicazione del presidente Obama è stato ingaggiato anche l’ex general manager di Google che lavora insieme ad altre 160 persone. Ci sono poi coloro che sono incaricati di surfare sulla rete per fare analisi di comunicazione, profilature degli utenti, verificare la risposta immediata alla politica del presidente e mantenerne alto il consenso con scelte vincenti. Con un’abile squadra di comunicatori Obama ha conseguito più voti puntando su una strategia basata su stimoli persuasivi e riuscendo ad ottenere il coinvolgimento emozionale del suo elettorato.
Le prime elezioni vinte con Internet non sono state però quelle di Obama ma di Bush, mentre nella storia della politica il comunicatore più bravo nell’utilizzo della televisione è stato il presidente francese De Gaulle (non a caso un ex militare con notevoli conoscenze di strategia comunicativa).
In Italia però, a differenza di quanto accade in America, non vi sono tecnici specializzati, analisti o web watcher che sappiano lavorare sulle immense risorse strategiche messe a disposizione dalla rete e la politica non è abituata a usare i mezzi di diffusione alternativi ai giornali tradizionali.
Anche il caso delle ultime elezioni inglesi mostra come sia necessario un utilizzo capillare di tutti i media, mentre il candidato Cameron, usando solo la televisione per la sua campagna, non è riuscito ad ottenere la maggioranza assoluta e al tavolo delle trattative ha dovuto cedere la vicepresidenza all’avversario liberale Clegg.
In Germania invece, il divario rimasto tra Est e Ovest in termini di sviluppo, limita la Merkell ad una comunicazione legata soltanto ai media tradizionali.
In Italia Berlusconi ha il più alto indice di gradimento personale rilevato dai sondaggi e l’opposizione, anziché studiare l’avversario lo attacca facendo innescare la strategia del vittimismo. L’informazione pubblica è poi legata alla politica e la comunicazione risente anche della carenza di grandi editori (essendo invece i giornali nelle mani di azionariati misti con interessi più imprenditoriali che editoriali).
Tecnicamente la comunicazione politica del centro destra in Italia è migliore soprattutto perché è codificabile, utilizza codici di linguaggio e fa proprie parole come Italia, Libertà, Federalismo che ripetono un messaggio chiaro caricandolo di valori politici positivi, emozionali e suadenti che però rimangono calati nella quotidianità. La dirigenza delle sinistra manda invece molti valori autoreferenziali, troppi, che non rimangono impressi negli elettori perché dissociati dalla realtà quotidiana, ciò anche a causa de fatto che manca un leader che regoli la sintesi delle diversità interne della coalizione.
Per concludere il discorso sulla comunicazione politica facciamo un breve elenco delle figure in essa impiegate:
PORTAVOCE sono coloro che portano in modo referenziale il messaggio del leader, rappresentano anche un filtro che garantisce la possibilità di non mettere la faccia al diretto interessato della comunicazione.
SPIN DOCTOR sono consiglieri strategici, decidono dove e come intervenire alla luce dell’analisi dei sistemi comunicativi degli avversari.
All’interno dello STAFF DI COMUNICAZIONE troviamo, infine, gli addetti stampa, giornalisti che mantengono i rapporti con i mezzi di comunicazione usandoli anche talvolta come strumenti di controllo.
Con Internet però queste forme di mediazione delegate a figure specializzate possono saltare mettendo in pericolo la gestione della comunicazione che richiede comunque conoscenza e capacità di controllo.